Il mito di Atlantide narrato nei Dialoghi (Timoteo e Crizia) di Platone ci racconta non solo dell’Isola che posta oltre le “Colonne d’Ercole” (l’attuale stretto di Gibilterra) si impadroni’ del Mediterraneo estendendo i suoi domini fino all’Egitto e alla Grecia, ma offre uno spunto interessante anche nella descrizione topografica della citta’ capitale. La citta’ era divisa in dieci zone divise tra i figli di Poseidone, cinque coppie di gemelli maschi sui quali dominava Atlante il primogenito. E la sua struttura era basata sul cerchio. Anelli circolari di acqua e terra si alternavano per tre circonferenze ciascuna, e le terre erano protette da alti muri di metallo e collegate con dei ponti mentre un lungo canale congiungeva il porto con il mare aperto consentendo l’ingresso alle navi. (disegno a sinistra e piantina schematica a destra) L’immagine ricostruita secondo la descrizione stessa di Platone oggi ci presenta una citta’ mandalica, un disco di terra con una triplice cinta, una immagine questa piena di significati simbolici e filosofico-esoterici. La triplice cinta in forma circolare (di solito ha una forma quadrangolare) rappresenta il punto di partenza della dottrina e il suo centro, un punto messo ben in evidenza, rappresenta la sorgente della dottrina stessa. Questa immagine richiama alla memoria i labirinti antichi e i graffiti celtici dell’eta’ del bronzo ed e’ immediatamente ricollegabile alla immagine della ruota del sole, o dei dischi solari che fin dall’antichita’ determinavano mediante la loro ciclicita’ lo scorrere della vita sociale, agricola e spirituale. Non si ha idea se le iscrizioni di Solone, o delle pietre Messicane che parlano di una isola nell’Atlantico su cui viveva una civilta’ avanzatissima e poi scomparsa siano il frutto di visoni, racconti orali o fatti realmente accaduti, solo rimane il fascino intatto di una storia leggendaria che ancora una volta ci mette in relazione con una immagine: il cerchio. E ancora una volta il mandala prende forma interpretando nel mito l’immagine principe dell’immaginario collettivo dell’umanita’, il ricordo atavico di una civilta’ dell’oro e della perfezione. Fonti: http://www.bergonia.org/History/Atlantis.htm http://en.wikipedia.org/wiki/Atlantis http://xoomer.virgilio.it/bxpoma/atlantide/atlantide.htm http://www.biolifestyle.org/it/index.php?pid=112 |